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TEATRO DEL LEMMING

AMORE E PSICHE - una favola per due spettatori

dal 26 febbraio al 3 marzo


con Diana Ferrantini, Alessio Papa, Fiorella Tommasini, Marina Carluccio
drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro

DUE SPETTATIRI A REPLICA / PIU' REPLICHE AL GIORNO // PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

 

Il lavoro su AMORE E PSICHE prosegue sulla strada aperta dai nostri precedenti lavori dedicati alle figure di EDIPO e DIONISO e si propone come ideale continuazione. In DIONISO, ad esempio, il rapporto attorispettatori si faceva mimetico di quei rapporti esperiti sempre più spesso nelle relazioni col mondo che si stabiliscono appunto sotto il segno dell‘opposizione e del non riconoscimento. 

In AMORE E PSICHE il movimento suggerito è esattamente di segno opposto. Qui la seduzione è agita per amore e conduce, finalmente, ad una congiunzione: congiunzione di anima e corpo, dell‘io con l‘altro, di attore e spettatore. Dalla dualità si giunge così alla condivisione, alla fusione-con l‘altro. Il mito ci dice per altro che questa unione è tutt‘altro che facile. Le vicissitudini di Psiche sono terribili e a volte paiono poterla devastare completamente: ma non sono che il cammino necessario alla sua unione finale con Amore. Il mondo piuttosto che come vana valle di lacrime, appare così, per dirla con Keats, la valle del fare anima. Poiché, per citare Jung, “l‘anima non può esistere senza la sua altra parte, che si trova sempre in un TU“

Per il Teatro del Lemming Amore e Psiche - una favola per due spettatori è la terza parte del ciclo denominato La Tetralogia dello spettatore. Il lavoro prevede un coinvolgimento diretto, drammaturgico e sensoriale di due soli spettatori a replica: un uomo e una donna.

con Diana Ferrantini, Alessio Papa, Fiorella Tommasini, Marina Carluccio
drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro

DUE SPETTATIRI A REPLICA / PIU' REPLICHE AL GIORNO // PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

 

Il lavoro su AMORE E PSICHE prosegue sulla strada aperta dai nostri precedenti lavori dedicati alle figure di EDIPO e DIONISO e si propone come ideale continuazione. In DIONISO, ad esempio, il rapporto attorispettatori si faceva mimetico di quei rapporti esperiti sempre più spesso nelle relazioni col mondo che si stabiliscono appunto sotto il segno dell‘opposizione e del non riconoscimento.