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METAMORFOSI di forme mutate

METAMORFOSI di forme mutate

CON

con Alessio Papa, Diana Ferrantini, Fiorella Tommasini, Katia Raguso, Marina Carluccio, Massimo Munaro

FRAMMENTI POETICI

Publio Ovidio Nasone, Bino Rebellato, Nina Nasilli, Massimo Munaro

DRAMMATURGIA, MUSICA E REGIA

Massimo Munaro

UNA PRODUZIONE

Teatro del Lemming 2020

PRIMA RAPPRESENTAZIONE

Rovigo, Teatro Studio  13 luglio 2020

a compimento di un lavoro durato tre anni avremmo dovuto debuttare nel giugno 2020 con METAMORFOSI - NEL LABIRINTO DELLA MEMORIA. Dopo diversi Studi preparatori lo spettacolo aveva trovato la sua forma definitiva in un percorso labirintico dedicato a un piccolo gruppo di partecipanti. La relazione prossemica e sensoriale con lo spettatore era però tale che all’esplodere dell’emergenza sanitaria abbiamo subito compreso che sarebbe stato impossibile realizzare lo spettacolo per come era stato concepito. Abbiamo così deciso di rimandare questo debutto ad una stagione futura. 
Le regole per la riapertura dei teatri sono state in epoca pandemica piuttosto gravose. Esse stabilivano che in scena gli attori, seppure senza mascherina, dovevano mantenere una distanza fra loro di un metro e dallo spettatore di due metri. E gli spettatori, fra loro, almeno di un metro. Condizioni che rendevano già difficile praticare un teatro che non fosse un monologo recitato con pubblico frontale, figurarsi un teatro come il nostro basato sulla relazione ravvicinata e sensoriale con lo spettatore. Poiché però siamo rifuggiti, fin dall’inizio dell’emergenza, dalle piattaforme online   dato che abbiamo sempre creduto che la natura del teatro fosse in “presenza”, non ci era possibile sottrarci alla sfida. Tanto più che siamo convinti che proprio in quest’epoca di “distanziazione sociale” il teatro e la relazione autentica e viva fra attore e spettatore costituisce un pharmakon oggi per tutti più che mai necessario. 
Abbiamo così accolto le limitazioni indotte dall’emergenza sanitaria senza per questo rinunciare alla specifica poetica sensoriale della Compagnia denominata “Teatro dello spettatore”. Ne è venuto fuori un lavoro che pure riprendendone alcune scene, si configura come un’opera indipendente dal progetto da cui pure è scaturito.
NEL LABIRINTO DELLA MEMORIA ha debuttato nella sua forma compiuta nel settembre del 2022, Ciononostante abbiamo comunque deciso di mantenere in repertorio questo lavoro, tanto esso è stato per noi importante e significativo.

 

DI FORME MUTATE, liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, realizza per ogni partecipante un'immersione intima e personale nello spazio del rito, del mito e del ricordo. Il lavoro propone anche una possibile via d’accesso ad un altro livello di realtà, dove siamo posti all’incrocio fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. È come se si precipitasse nel labirinto di una memoria ad un tempo personale e archetipica. Siamo di fronte, forse, a dei fantasmi, all’evocazione di un passato che si fa presente ma che non può tornare. 
La distanza attore-spettatore, dettata dalle condizioni dettate dall’emergenza sanitaria, mima qui quella distanza irricomponibile che ci separa da ciò che è stato e che non tornerà più. 
La materia si disfa, si decompone, si mescola. Tutto cambia e si trasforma. Le Metamorfosi cantate da Ovidio si specchiano, così, nelle tante metamorfosi attraversate da ciascuno di noi nella propria vita, in un continuo movimento fra morti e rinascite. 
In un’epoca di “distanziazioni sociali” e di consumo bulimico di immagini standardizzate, il tentativo è quello di costruire uno spazio rituale e misterico, nel quale opporre al fragore dei media il silenzio di un incontro, il fuoco di un’esperienza condivisa. Un incontro fra umani.